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Non so casa pensare e forse non voglio nemmeno farlo per non inquinare quel senso di intima e per nulla celata soddisfazione che mi anima … mi pare che così vivendo si dica gongolare.

Appartengo con orgoglio alla pletora dei sedotti della Regina e mi costa, purtroppo, ammettere che oltre ad essere soggiogato dalle sue fattezze ogni approccio a Lei non ha sortito esiti incoraggianti.

Eppure ho sbracciato con forza e determinazione come tanti altri della corte per averla ma lei, al massimo, ha lasciato solo intravvedere le grazie che il divino le ha donato.

Ma più nulla. La Regina. è intransigente,

Da quel che ho visto da quando vago per la corte pare che lei esige connotati purtroppo non fisiologici per quelli che vengono da questa parte del mondo.

Da quel che conosco l’ho vista tracollare solo davanti ai sedotti provenienti da li dove il sole brucia così forte da modellare muscoli tanto resistenti e potenti da appagarla appieno.

“Ma diamine – mi son esclamato dentro mille e mille volte – Lei è una regale, non può essere avvezza a discriminazioni precostituite, si sarà pure concessa a qualcuno delle mie parti”.

Per darmi almeno giustizia, ho raccolto pettegolezzi di corte e poi, via via, informazioni documentate sulla regnante. Ho appurato che Lei ogni 4 anni, si offre al sedotto più forte del mondo facendogli dono persino di un dischetto in oro che gli consente di fregiarsi del titolo di seduttore e registrarlo negli annali del Regno.

Avido di curiosità ho sfogliato a ritroso ogni pagina della storia della regnante leggendo proclamazioni di centinaia di seduttori, fino a trovare quel che speravo. Ebbene, la Regina, ben 27 anni fa, ha ceduto alla vigoria di un nobile geometra del vicentino, tale Gelindo Bordin. Ho rastrellato ogni documento, ogni immagine del focoso e prestante seduttore mentre realizzava il suo sogno nel migliore dei modi. Anche in quella occasione, la Regina era li al traguardo, con occhi lucidi e fluenze lussuriose, pronta ad abbandonare ogni pudore per avvinghiarsi al più forte dei soliti due che stavano arrivando quando una forza divina si impadronì del corpo di uno inseguitore in canotta bianca. Le immagini che ne documentano l’impresa sono eloquenti e non lasciano spazio ad alcun dubbio che qualcosa di straordinario stava per accadere. La cosa non sfuggì nemmeno alla coppia di sedicenti seduttori che, seppur provarono a resistere, furono colpiti da forze mistiche nelle gambe e nelle espressioni, che volevano, per questa volta che fossero spettatori dell’amplesso della Regina con Gelindo.

Tutto il mondo si entusiasmò all’inviluppo del corpo di Gelindo allorchè si piegò sulla Regina per baciarla e portarsela dentro per sempre.

La soddisfazione fu immensa, credo, tanto che Gelindo non riuscì e ancora non riesce, a contenerla tutta, lasciandola traboccare senza opporre alcuna resistenza ad ogni espressione, ogni parola, in ogni tempo.

Ne ho avuto prova ieri quando, durante la visita alla contea di Giugliano di Napoli, su invito di Antonio, il nobile geometra Gelindo ha incontrato un drappello di sedotti irreversibili per portare testimonianza della sua felicità cercando di alleviare la sofferenza della condanna di sedotti a vita. Ha consentito ad ognuno di noi di attingere a volontà dalla sua esperienza fino a quando, sospesi tra sogno e realtà, ci siam dati appuntamento in un luogo ed in un tempo imprecisato nel quale ciascuno di noi ha auspicato di invertire i ruoli.

Perché la Regina, fosse anche una meretrice, regala il dono di sognare a tutti.

Grazie Valsport per aver dato fertilizzante alla nostra immaginazione.

Aldo Martucci

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Gelindo Bordin, scacco alla Regina!

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